Antibiotici, dove siamo?

La resistenza dei batteri non è da sottovalutare

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Nonostante una tendenza positiva, il problema della resistenza dei batteri ai più diffusi antimicrobici nell’uomo e negli animali non è da sottovalutare. Lo testimonia l’ultimo report diffuso dall’Autorità Europea per la sicurezza Alimentare (Efsa), che si focalizza in modo particolare sulla resistenza dei batteri Salmonella e Campylobacter agli antibiotici di uso comune, anche se difficilmente a livelli critici per la salute umana. 

«La resistenza agli antimicrobici che interessa l’uomo, gli animali e l’ambiente è una delle più serie minacce che dobbiamo affrontare a livello mondiale. La collaborazione dei vari soggetti in campo resta la misura principe per affrontare questo problema complesso. Nel nostro lavoro ci ispiriamo all’approccio One Health, che riconosce gli stretti legami e l’interdipendenza tra la salute degli esseri umani, degli animali, delle piante e dell’ambiente», ha dichiarato Carlos Das Neves, direttore scientifico dell’Efsa.

In diversi Paesi si sono registrate tendenze incoraggianti: una percentuale crescente di batteri provenienti da animali è risultata sensibile a tutti gli antimicrobici testati. Ma se tra il 2013 e il 2021 è stato osservato un calo della resistenza di Salmonella all’ampicillina e alla tetraciclina nell’uomo, nello stesso periodo è stata evidenziata una tendenza all’aumento di resistenza alla ciprofloxacina.