Crescere a Cascina Marchis

Dal bisnonno Antonio al piccolo Cristian, la storia della famiglia Ardusso

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RITRATTI – L’evoluzione dell’azienda agricola, prima a Villafranca poi a Cavour

CAVOUR 

È Cascina Marchis, adagiata nelle campagne di Cavour, a raccontare gli ultimi settant’anni della famiglia Ardusso e della loro avventura iniziata a Villafranca Piemonte, paese che si trova a pochi chilometri di distanza.

LE ORIGINI

È in frazione Mottura, a qualche passo dalla chiesa, che vivono i bisnonni Antonio Ardusso (1914) e Maria Romero (1925). Qui gestiscono una piccola fattoria con alcune vacche piemontesi. Sposati da qualche anno, nel 1945 vedono nascere il loro primogenito Giovanni, morto molto giovane, e due anni più tardi Rita (1947).

Proprio quell’anno, forse spinti dalla nascita della piccola, Antonio e Maria si convincono a cambiare abitazione, trasferendosi in quella che sarebbe diventata la cascina che avrebbe poi visto crescere tutta la famiglia.

Sarà proprio in quel casolare, preso in affitto da due fratelli non interessati a proseguire nell’attività agricola, a dare nuove speranze alla famiglia Ardusso, arrivati a Cavour solo con una decina di vacche piemontesi, un cavallo, qualche gallina e voglia di fare.

Non passano molti anni che la famiglia si allarga con la nascita di Giuseppina (1951), cui seguiranno Lorenzo (1952) e Anna (1956).

La vita scorre tranquilla a cascina Marchis, i figli crescono e, man mano, quando le ragazze si sposano abbandonano la famiglia e il lavoro nei campi.

I bisnonni Antonio Ardusso e Maria Romero già a Cascina Marchis

Nel frattempo, siamo all’inizio degli anni Settanta, la famiglia investe decide di ampliare la stalla per poter far stare più vacche e avere più latte da conferire. È il primo importante cambiamento dell’azienda agricola, seguita nel 1974 con l’inizio di un sodalizio con la Biraghi di Cavallermaggiore,  destinato a durare nel tempo.

Il matrimonio di Anna, la più piccola dei fratelli, consente a Lorenzo di approfondire la conoscenza con Piera Giusiano, vicina di casa e cugina del marito della sorella.

Nel 1979, quando la cascina contava una cinquantina di vacche, la coppia corona il proprio amore grazie ai fiori d’arancio.

Nel 1981, nasce Dario che intraprenderà una carriera fuori casa, come elettricista. E due anni dopo, nel 1983, l’azienda opta per una modifica radicale, sostituendo tutte le vacche con delle frisone. Pochi mesi dopo, nel 1984, nasce Daniele, il secondo e ultimo ragazzo della coppia.

Con i figli ancora a scuola, nel 1989, Lorenzo e Piera fanno il salto di qualità acquistando cascina Marchis e affondando ancor più in profondità le radici a Cavour.

LA TERZA GENERAZIONE

Con Dario che lavora fuori casa, tocca a Daniele prendere le redini dell’attività di famiglia e nel 2008 diventa titolare grazie ad un bando che favoriva l’insediamento giovanile.

In una dozzina di anni, a cascina Marchis, di cose ne sono cambiate tante: nel 2010 la famiglia investe nella nuova stalla con mucche in stabulazione libere, cuccette e sala mungitura; mentre nel 2016 si realizzano nuove cuccette e si amplia ancora la stalla.

Il 2016 si conferma un anno di snodo per la famiglia Ardusso: è proprio durante la festa di San Luca, a pochi chilometri dall’azienda agricola, che Daniele conosce Valentina Vittone con cui, nel giro di poco tempo, inizia una convivenza che porterà alla nascita, nel 2018, di Alberto e l’anno successivo di Cristian.

Una nuova generazione che tra qualche decennio, probabilmente, porterà avanti cascina Marchis, in continuità con il bisnonno che l’ha creata, il nonno e il padre che l’hanno mandata avanti con tanto affetto e dedizione.

UN COLLABORATORE

Con il pensionamento di Lorenzo e Piera, Daniele capisce che non può gestire da solo un’azienda come questa e così, dopo aver cercato a lungo, trova un collaboratore straniero che, purtroppo, dopo pochi mesi lo abbandona per un lavoro meno faticoso.

Ma Daniele non si lascia prendere dallo sconforto e trova immediatamente un sostituto, che oggi vive in azienda, mantenendo a distanza la famiglia in India.

Le regole di ingaggio sono chiare: la mungitura inizia alle 5 del mattino e i lavori proseguono tutto il giorno, spesso fino a tarda serata, perché in una azienda agricola, che oggi accudisce circa 300 vacche, serve un impegno importante da parte di tutti i componenti della famiglia.

Una cascina, quella Marchis, dove ancora si respira la tradizione: con trattori che, nonostante non siano di ultima generazione, continuano a fare il proprio lavoro perché, come spiegano i titolari, è meglio investire per il benessere degli animali piuttosto che in attrezzature.

In attesa che Alberto e Cristian, oggi ancora piccolissimi ma già amanti della natura e affascinati dai tanti animali che vivono in azienda, decidano di valutare nuove innovazioni nel solco della tradizione.

 Così com’è da sempre Cascina Marchis. E così come sarà in futuro, anche per le prossime generazioni che continueranno a portare avanti il sogno dei bisnonni Antonio e Maria.