L’epidemia non dipende dagli animali

Per il WTO, il commercio internazionale segue standard di sicurezza

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Il segretariato dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC, o World Trade Organization WTO) ha pubblicato una nuova nota informativa sulle questioni commerciali associate alla diffusione di malattie di origine animale.

Mentre il COVID-19 è la peggiore epidemia recente, la nota osserva che il Coronavirus ha sottolineato il rischio che le malattie degli animali rappresentano per la salute umana prima ancora del 2020. Inoltre, altri dati indicano che ogni anno circa il 20% della produzione zootecnica viene perso a causa di malattie degli animali, portando a una perdita economica annuale stimata nel settore di circa 300 miliardi di dollari, con importanti implicazioni per i mezzi di sussistenza, la sicurezza alimentare e nutrizione in tutto il mondo.

La pubblicazione riconosce che la gestione dei rischi legati alle malattie emergenti di origine animale richiede una cooperazione multisettoriale con altre organizzazioni internazionali, come l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) e l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE).

Secondo l’OMS e l’OIE, il Covid viene sostenuto attraverso la trasmissione da uomo a uomo e non attraverso il commercio internazionale di animali e prodotti animali che può avvenire in modo sicuro se vengono applicate misure di riduzione del rischio basate su standard internazionali. Tuttavia i rischi associati al commercio di animali e prodotti di origine animale, inclusa la fauna selvatica, possono aumentare quando i rischi di malattie degli animali non sono monitorati e controllati.