L’erba medica è in crescita

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Aumentano le superfici coltivate a erba medica: una crescita del 4% di superficie, rispetto allo scorso anno, come testimoniano i dati di Assosementi. La grande siccità della scorsa estate è un ricordo ancora ben presente per chi ha coltivato mais, coltura che nel nostro Paese ha registrato un -30% in termini di rese proprio a causa della scarsità d’acqua. Dall’altra, nonostante un inizio incerto, l’erba medica ha chiuso il 2022 con un bilancio positivo sia dal punto di vista delle quotazioni (che da alcuni mesi mantengono una certa stabilità oscillante tra i 330-350 euro/tonnellata), sia da quello qualitativo e produttivo con un +20% rispetto al 2021.

«Il nostro auspicio non può che essere quello di un aumento delle superfici coltivate a erba medica e a foraggere in generale – spiega Riccardo Severi, direttore di Filiera Italiana Foraggi  – L’attuale disponibilità di prodotto essiccato e disidratato italiano,  la  richiesta estera che rimane costante su livelli elevati e l’assenza di una concorrenza da parte di altri Paesi produttori ci induce a ritenere che da qui ai prossimi mesi le quotazioni non dovrebbero subire grandi variazioni. Sostengo da sempre che l’erba medica deve essere considerata la medicina dell’ambiente e continuare a vederne l’utilizzo quasi esclusivamente in rotazione è uno sbaglio: la richiesta di proteine vegetali è in aumento, sottovalutarlo è un grave errore».