Cuneo – Luca Robaldo, 37 anni, sindaco di Mondovì, ha da poco prestato giuramento come presidente della Provincia.

Ci siamo fatti raccontare le prime impressioni a capo dell’ente provinciale ma anche il suo impegno come sindaco, dal momento che ora indossa una doppia veste.

Incontrato negli uffici della Provincia, ha dimostrato un forte entusiasmo per un incarico di cui sente grande responsabilità e che si pone, tra i primi obiettivi, oltre alle urgenze che conosciamo (a partire dalla viabilità) il ritorno a un senso di appartenenza a questo ente, per troppi anni lasciato in una sorta di limbo in seguito a una riforma che di fatto non si è mai attuata completamente.

Come vive queste prime settimane da presidente della Provincia?

«Accanto alla soddisfazione per aver raggiunto un risultato importante, c’è il ringraziamento per chi ha corso con me. E poi naturalmente c’è un grandissimo senso di responsabilità. Le Province hanno subìto una riforma che non si è conclusa. Giusta o sbagliata che fosse, non ha fatto bene. Oggi abbiamo un ente con le principali competenze di dieci anni fa ma totalmente depauperato in termini di risorse sia umane che materiali. Un’inversione di tendenza pare sia stata avviata con il governo Draghi che ha istituito dei fondi appositi dei quali ci stiamo servendo, confidiamo si prosegua in questo senso. Ho poi trovato forte qualità tra i collaboratori della pubblica amministrazione, che meritano di lavorare in condizioni migliori. Voglio far ritornare l’orgoglio di appartenenza all’ente, oltre che impegnarci sulle principali tematiche, una su tutte la viabilità».

Sì, 42 morti per incidenti stradali e speriamo che il numero di quest’anno non debba crescere ancora. Che risposta può dare alle tante richieste di interventi per migliorare le condizioni delle strade cuneesi?

«Vorrei fare una riflessione più ampia, partendo dal dato più tragico – cioè quello del numero di vittime – per arrivare al numero dei feriti, più o meno gravi, di persone coinvolte in incidenti. Ci sono diversi aspetti da considerare. Fattori come la disattenzione o la stanchezza, sui quali non possiamo intervenire direttamente ma che richiedono un cambiamento a livello sociale e una profonda sensibilizzazione. E poi ci sono i lavori, di nostra competenza. La Provincia spende 10 milioni all’anno per asfaltare e mantenere le strade, tenendo conto che un chilometro di asfalto costa 140 mila euro. È chiaro che qualcosa deve cambiare, dovranno arrivare risorse economiche o strumenti legislativi che vadano a calmierare l’impatto economico di tali opere. Ci impegneremo con una programmazione ulteriormente migliorata, che terrà conto in prima battuta di ciò che ci segnaleranno i sindaci, ma che dovrà ricomprendere una visuale d’insieme delle necessità».

Come sindaco e presidente della Provincia vive in prima persona la necessità di coniugare l’interesse locale con uno sguardo d’insieme. Forse oggi più che mai è necessario che impariamo a superare i campanilismi? A livello turistico si potrebbe fare di più per lavorare in sinergia?

«È evidente che la nostra Provincia ha saputo dare negli anni, soprattutto nell’albese, un’accelerata importante e forte, creando condizioni di cui tutti beneficiamo. Dobbiamo essere maggiormente sinergici, la Provincia ha solo competenze delegate sul turismo ma spingeremo in tale direzione. Mi complimento con gli Atl perché senza entrare in concorrenza hanno saputo dividere bene l’offerta turistica, ma dobbiamo fare un passo in avanti per lavorare uniti e far sì che certe infrastrutture divengano sempre più centrali per il servizio turistico, penso ad esempio all’aeroporto di Cuneo o al sistema delle vecchie ferrovie».

Mondovì si è da poco lasciata alle spalle Peccati di Gola con la Fiera Regionale del tartufo bianco e, qualche mese prima, la Mostra dell’Artigianato Artistico che quest’anno si è avvalsa del riconoscimento di manifestazione nazionale. Che cosa rappresentano due eventi così importanti per il territorio?

«Sono occasioni fondamentali per mettere in mostra i nostri prodotti, sia di produzione locale che di artigianato artistico. Si tratta di vetrine che vengono sempre più apprezzate. Il riconoscimento nazionale ci inorgoglisce particolarmente perché riconosce la bontà della proposta che prosegue ormai da 54 anni. Quest’anno in particolare abbiamo percepito forte presenza di francesi, olandesi, tedeschi e qualche americano. Con Peccati di Gola abbiamo portato in campo due proposte che premiano la qualità, con la Fiera del Tartufo che dà spazio e promozione a tutti i trifolai e Melaviglia, padiglione di riconoscimento e promozione delle DeCo che abbiamo dato come Comune nel corso degli anni».

Molti Comuni hanno deciso di “spegnere” il Natale per risparmiare sui costi energetici e anche per dare un segno di attenzione al difficile momento che stiamo vivendo. A Mondovì ci saranno le luminarie?

«Prevediamo due iniziative, una tesa al risparmio con allestimenti non luminosi e, in Piazza Maggiore, la proiezione Luci a Natale che l’anno scorso è durata quattro mesi e quest’anno abbiamo ridotto a un mese. Anche nel quartiere di Breo avremo alcune illuminazioni a sorpresa in determinati momenti. Crediamo che il momento sia complesso ma che proprio per questo ci voglia l’empatia per viverlo al meglio. Dobbiamo stare accanto alle famiglie e alle imprese. Occorre inoltre dare un forte segnale di vicinanza alle realtà che soffriranno particolarmente questi rincari. Penso alle case di riposo, per le quali come Provincia chiederò la massima attenzione, e penso ai gestori degli impianti sciistici, che non devono essere lasciati soli».