Quale è la data di scadenza del cibo?

Iniziativa per sensibilizzare i consumatori a sprecare di meno

480

Da una indagine di Altroconsumo, in Italia solo il 37% dei consumatori è davvero consapevole che la data di scadenza “da consumarsi entro” attesta che effettivamente consumare il prodotto oltre quella data può essere un rischio per la salute, mentre il termine minimo di conservazione “da consumarsi preferibilmente entro” indica che l’alimento potrebbe iniziare da quel periodo di tempo a perdere alcune delle sue proprietà organolettiche (gusto, profumo, fragranza).

«Moltissimi prodotti oltre la data riportata possono subire modificazioni organolettiche come sapore, odore o consistenza, ma possono essere comunque consumati senza rischi per la salute: se conservati bene si possono infatti mangiare anche dopo il termine minimo di conservazione e possiamo così evitare di buttare via tanto cibo che in realtà si può consumare senza pericolo. Utilizzare i sensi, per capire se il prodotto è molto deperito oppure ha odore o colore anomalo, rappresenta quindi una strategia utile per combattere lo spreco alimentare ed evitare che cibo ancora perfettamente ottimo rischi di essere buttato a causa di un’errata interpretazione della dicitura in etichetta», spiega Laura Rossi, responsabile scientifico Osservatorio sugli sprechi alimentari del Crea – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.

Il consumatore, affidandosi ai propri sensi (vista, gusto e olfatto), può così evitare di gettare cibo ancora perfettamente commestibile: a un anno dal lancio dell’iniziativa di sensibilizzazione dell’app Too Good To Go in Danimarca, il 70% dei consumatori ha dichiarato di essere più consapevole sul tema e il 60% di aver sprecato meno cibo dopo essere venuto a conoscenza del problema.

Il progetto “Etichetta Consapevole” inviterà i consumatori a rivolgere l’attenzione al reale significato del Tmc (tempo minimino di conservazione) e a utilizzare i propri sensi prima di gettare il prodotto. «Il progetto, che si inserisce tra le azioni che stiamo portando avanti all’interno del Patto contro lo Spreco Alimentare lanciato a gennaio, è uno step importante, sia per il consumatore che per le aziende. La consapevolezza, quando si tratta di sprechi alimentari, a volte è la prima e più determinante arma per generare un impatto concreto», aggiunge Eugenio Sapora, Country Manager Italia di Too Good To Go.