La “Dublin declaration of scientists on the societal role of meat” può essere considerata come l’Enciclopedia delle evidenze scientifiche sulla produzione e consumo di carne.
È stata sottoscritta a Dublino da centinaia di accademici che hanno partecipato al convegno, organizzato dall’autorità irlandese per l’agricoltura, per fornire evidenze scientifiche dei benefici nutrizionali e per la salute, della sostenibilità ambientale, dei valori socio-culturali ed economici e delle soluzioni disponibili per i numerosi miglioramenti necessari.
I sistemi alimentari odierni devono affrontare una doppia sfida senza precedenti: aumentare la disponibilità di alimenti di origine animale per contribuire a soddisfare i bisogni nutrizionali di circa tre miliardi di persone nelle aree più povere, e tenere conto allo stesso tempo della biodiversità, dei cambiamenti climatici e dei flussi di nutrienti.
Gli animali d’allevamento hanno un ruolo fondamentale nel mantenimento di un flusso circolare di materiali in agricoltura, riciclando le grandi quantità di biomassa non commestibile generata come sottoprodotti durante la produzione di alimenti per la dieta umana e convertendo proteine di alta qualità e nutrienti essenziali.
Inoltre, la produzione di carne è spesso considerata come uno dei maggiori contributori al cambiamento climatico per le emissioni di metano biogenico della mandria globale di ruminanti, ma dal vertice è emerso che tale valutazione è espressa in termini semplicistici, con l’utilizzo di parametri parziali.
I ruminanti, in particolare, sono anche in grado di valorizzare i terreni marginali non adatti alla produzione diretta di alimenti per l’uomo. Inoltre, il bestiame costituisce un capitale finanziario e una fonte di reddito importantissima nelle comunità rurali.
