Uno studio di Ismea analizza la distribuzione del valore lungo la catena di produzione del latte biologico evidenziando importanti margini di crescita per il settore.
Nonostante il latte biologico si sia ritagliato un ruolo sullo scaffale dei supermercati, l’incidenza non supera il 4%.
L’analisi ha evidenziato come il prezzo alla stalla riconosciuto all’allevatore nel 2021 sia stato più alto di circa il 35% rispetto al convenzionale.
Nel modello produttivo comune, ovvero quello dove la stalla cede il prodotto crudo a un confezionatore privato o a una cooperativa, il margine netto è negativo. Il quadro migliora se nel bilancio si considerano i contributi pubblici e il guadagno dato dalla vendita dei vitelli o degli animali a fine carriera.