Nel 2023 le emissioni di gas serra in Italia sono diminuite del 26% rispetto al 1990, grazie soprattutto alla crescita delle energie rinnovabili, all’efficienza energetica e all’uso di combustibili meno inquinanti. I dati, diffusi da ISPRA nell’ultimo Inventario nazionale, mostrano un calo del 6,8% rispetto al 2022, con un totale di 385 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente.
Non tutti i settori, però, seguono la stessa tendenza. In particolare, i trasporti rappresentano un nodo critico: responsabile di oltre il 90% delle emissioni del comparto, il trasporto su strada continua ad aumentare e nel 2023 ha superato del 7% i livelli del 1990, nonostante le direttive europee.
Più incoraggianti i dati dell’agricoltura, che registra un calo delle emissioni del 15,6% rispetto al 1990. Tuttavia, trasporti, produzione di energia, settore residenziale e industria manifatturiera restano le principali fonti di emissione, rappresentando oltre il 75% del totale nazionale.
Il miglioramento più significativo riguarda il settore industriale, dove le emissioni delle industrie manifatturiere e delle costruzioni sono calate del 45,2%, e quelle delle industrie energetiche del 47,3%. Questo risultato arriva nonostante l’aumento della produzione e del consumo di energia elettrica.