Chiuse cento stalle di vacche da carne

In provincia di Cuneo non si arresta la flessione del settore

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«Come già nel 2022, l’annata agraria è stata segnata dagli effetti dei cambiamenti climatici che hanno penalizzato, a più riprese durante l’anno, le rese dei raccolti e quindi anche la redditività delle aziende del settore. In risposta al calo generale delle imprese, registriamo una crescita delle dimensioni aziendali e un consolidamento di quelle già sul mercato, oltre a un aumento dell’impiego di manodopera. Preoccupante anche il continuo calo delle superfici coltivate a mais su tutto il panorama nazionale, ancora più allarmante per la Granda, area di importante vocazione per il settore cerealicolo e, in particolare, per le connesse produzioni DOP, zootecniche e lattiero casearie. In ultimo, occorre ribadire le pesanti difficoltà che stanno interessando le aziende dei bovini da carne in particolare gli allevamenti di razza Piemontese, alle prese con crisi di mercato e costi di produzione sempre più elevati».

Così il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, commenta in sintesi la chiusura dell’annata agraria e l’andamento delle principali colture e degli allevamenti della provincia di Cuneo. Il numero delle aziende piemontesi in sei anni è diminuito di circa il 13%. In Piemonte, tuttavia, gli addetti del settore agricolo a giugno 2022 erano 81mila, con un netto incremento rispetto ai 63mila medi del 2021 (+28%) e in controtendenza rispetto al dato nazionale.

Nell’ambito della zootecnia, notevole preoccupazione per gli allevamenti di bovini da carne, che risentono del calo di prezzi e consumi. La più penalizzata è la razza Piemontese per cui è importante continuare a portare avanti un piano di valorizzazione e rilancio importante: tra il 2022 e il 2023, hanno chiuso quasi cento allevamenti di bovini da carne in provincia Granda.

Sulla suinicoltura grava ancora il problema della Peste suina africana, una seria minaccia per gli allevamenti, che nella peggiore delle ipotesi, potrebbe causare il blocco delle esportazioni, l’abbattimento di suini e la contrazione delle attività di allevamento e di trasformazione. I numeri però sono in crescita con un aumento del 13% dei capi suini in Piemonte tra il 2022 e al 2023. Con oltre 790 allevamenti suinicoli e oltre 900 mila capi, la Granda si conferma trainante nel settore per tutta la Regione.