La Francia ci riprova. Nonostante la bocciatura del Consiglio di Stato alla legge contro il fenomeno del “meat sounding”, la pratica che prevede l’uso di denominazioni utilizzate per prodotti di origine animale per identificare quelli vegetali (come hamburger di tofu, salsiccia di piselli e altre lavorazioni alimentari con proteine vegetali), il governo di Parigi è al lavoro per elaborare una nuova bozza tenendo conto delle osservazioni arrivate dal tribunale.
In particolare, il nuovo testo regola l’utilizzo dei nomi che tradizionalmente identificano prodotti di origine animale: è stato stabilito un elenco di termini utilizzabili, nonché la percentuale massima di proteine vegetali che questi prodotti possono contenere per continuare a essere definiti tali. La bozza di legge prevede delle sanzioni in caso di violazione, dando agli operatori commerciali tre mesi per adeguarsi alla norma, con la possibilità di commercializzare i prodotti già etichettati in precedenza fino all’esaurimento delle scorte.
«Questa proposta di legge – ha detto il ministro francese all’Agricoltura – nasce con l’obiettivo di porre fine a indicazioni ingannevoli: è una questione di trasparenza e lealtà che corrisponde a una legittima aspettativa di consumatori e produttori».