La sfida del biologico

Obiettivi EU

797

L’Italia parte in vantaggio, rispetto agli altri paesi dell’Unione, nella sfida lanciata dalla Commissione europea per incrementare la produzione di prodotti biologici nel vecchio continente. Con il 16% di superfici già coltivate a biologico, il doppio rispetto alla media europea, il nostro Paese deve comunque raggiungere gli altri obiettivi fissati dal piano: ridurre del 50% l’uso dei pesticidi, della stessa quota quello degli antibiotici e del 20% quelli  fertilizzanti chimici.

«Tutto questo significa mettere l’agricoltura biologica al centro di un più vasto programma di conversione in termini ecosostenibili dell’agricoltura europea- spiega la presidente di Federbio, Maria Grazia Mammuccini – perché è ovvio che il 25% di coltivazioni totalmente biologiche dell’obiettivo non bastano per dimezzare l’uso di pesticidi e fertilizzanti: si tratta di rendere più sostenibile anche l’agricoltura tradizionale».

Le imprese dell’agricoltura biologica – secondo l’ultimo rapporto “Bio in cifre 2020” prodotto da ministero delle Politiche agricole, Ismea (il centro studi del ministero sul mercato agricolo) e Sinab (il sistema informativo dell’agricoltura biologica) sono in buona salute. Sono circa 80 mila, concentrate in Sicilia, Puglia, Calabria, Emilia Romagna e Toscana. Sono aziende guidate da imprenditori giovani, la cui età media è più bassa del totale di sistema.

E sono aziende più grandi, con una superficie che è quasi il triplo della media nazionale.