Più latticini per migliorare la qualità della vita

Secondo il Global Burden of Diseases, il basso consumo in Italia è un fattore di rischio

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Secondo l’ultimo rapporto del Global Burden of Diseases crescono le aspettative di vita in tutto il mondo occidentale (6 anni conquistati nell’ultimo ventennio), tuttavia senza portare significativi miglioramenti sulla quantità di tempo in cui la salute ci accompagnerà. Infatti, com’è emerso nello studio, il tempo che trascorreremo in cattive condizioni di salute non si è modificato di molto ed è rimasto sostanzialmente quello di 20 anni fa (11,1 anni nel 2000 e 10,4 anni oggi).

Questo dato è emerso considerando un parametro che, sulla base di statistiche, stima le possibilità di malattia, incidenti o lesioni che si verificano nell’arco di una vita. Un fattore che serve per valutare il rapporto di costo-efficacia degli interventi sanitari, cioè aiuta a capire se determinate azioni siano effettivamente efficaci per la salute dell’individuo.

I primi cinque responsabili di maggiore perdita di salute in Italia e nei Paesi ad alto reddito sono rappresentati da fumo di tabacco, al primo posto, seguito da iperglicemia, ipertensione, eccedenza ponderale (un italiano adulto su due è in eccedenza ponderale) e consumo di bevande alcoliche.

Come evidenziato sull’ultimo numero de L’Attendile, quello che stupisce è che subito dopo il fumo di tabacco i comportamenti alimentari scorretti nella loro globalità (dieta non corretta e consumo di bevande alcoliche) comportano un carico di malattia identico a quello del fumo di tabacco, a significare quanto l’alimentazione odierna, molto squilibrata sia per quantità che per qualità, incida sulla salute, comportando un carico di malattia dello stesso ordine di grandezza di uno dei più noti e importanti fattori di rischio.

Lo studio evidenzia in Italia, come fattore di rischio, anche un basso consumo di latte.

Secondo le stime, su base nazionale, ogni anno in Italia si sprecano complessivamente più di 50 mila anni di vita sana, che si potrebbero prevenire semplicemente con una tazza di latte a colazione e qualche spuntino a base di latte da consumare.

Ciò che emerge chiaramente dai dati sul carico di malattia è che un’alimentazione corretta e protettiva per la salute, che minimizzi il carico di malattia, è caratterizzata dall’alta (ma non esclusiva) prevalenza di calorie provenienti da prodotti vegetali (cereali integrali, frutta fresca e in guscio, verdura, legumi) e di un consumo di prodotti animali che privilegi prodotti lattiero-caseari e pesce.

Un’alimentazione di questo tipo sembra in grado di comportare un risparmio di circa il 50% dei giorni attribuibili alle malattie croniche: cardiovascolari, diabete mellito, ipertensione e cancro del colon.