Non servono certificazioni “virus free” per i prodotti italiani

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Secondo un’indagine commissionata a Ixè, più di un’azienda italiana su due operante nel settore dell’esportazioni agroalimentari ha ricevuto disdette di ordini, a causa dei timori legati al diffondersi del Covid-19. Una preoccupazione che è arrivata addirittura a spingere alcuni Paesi a chiedere illogiche certificazioni sanitarie “virus free” sui prodotti italiani. L’export agroalimentare vale quasi 45 miliardi di euro ed è un elemento di traino per l’intero Made in Italy: per questo il Ministero si è impegnato in una campagna di comunicazione strategica a sostegno di tutto il settore.

«Dobbiamo far conoscere a tutto il mondo le bellezze del nostro paese, partendo da quelle della tavola. Bisogna ricostruire un clima di fiducia, superando le diffidenze», dicono dalle istituzioni.