«Più attenzione a cosa mangeremo»

In Oriente, è già emersa la tendenza a consumare cibi più sani

887

Probabilmente non si tornerà alle abitudini di prima. Il virus non solo ha stravolto il nostro modo di vivere in questi giorni di quarantena forzata, ma ha anche modificato il nostro approccio al passato. È a queste conclusioni che, in sostanza, arriva uno studio esclusivo Nielsen (riportato da Italia Oggi) sulle possibili abitudini future nel continente che per primo ha dovuto fare i conti con l’epidemia di Coronavirus, ovvero l’Asia.

80 per cento – Gli intervistati che hanno detto di voler fare più attenzione alla salubrità dei cibi

Ad eccezione del Giappone, nel resto dell’Oriente si stanno modificano gli stili alimentari: in Cina, Corea, Malesia, Vietnam e Hong Kong «i consumatori stanno riscoprendo il piacere di cucinare in casa, cresce la consegna di cibo a domicilio e più in generale è tornata alla ribalta un’alimentazione sana». Oltre a sondare la propensione degli intervistati a tornare a mangiare fuori casa una volta conclusasi l’epidemia, lo studio Nielsen evidenzia come stia emergendo nei consumatori una mentalità homebody, dove salute e tecnologia sono fattori che influenzeranno la spese e le abitudini di acquisto nel breve e lungo termine: il 70% degli intervistati ha detto di aver acquistato beni freschi almeno due volte la settimana, l’89% ha dichiarato di voler continuare a comprare beni di prima necessità e prodotti freschi sul web anche al termine della pandemia e l’80% ha affermato di voler prestare un’attenzione maggiore alla salubrità dei cibi terminata l’emergenza. «L’epidemia – ha detto Justin Sargent, presidente di Nielsen Cina – sta rapidamente rivoluzionando il modo in cui i consumatori della Cina continentale pensando alla propria salute, oltre a cambiare il comportamento di acquisto e i canali utilizzati per farli».